È un elettrodomestico che permette di impastare, amalgamare, montare impasti liquidi-semiliquidi e duri inserendo gli ingredienti in una ciotola. Il corpo del motore abbraccia da sopra il contenitore con le fruste. In base alla consistenza del composto è possibile interscambiare ganci, fruste e accessori per la lavorazione. È anche possibile inserire gli alimenti gradualmente in relazione all’ordine di composizione della ricetta: se l’impastatrice è dotata di coperchio para-schizzi, l’operazione sarà più semplice ma anche più sicura, in quanto eviterete di inserire le mani all’interno della ciotola.
L’impastatrice, oggigiorno chiamata e conosciuta anche con il nome di planetaria, anche se ci sono delle differenze, consente di impastare anche grandi quantitativi di composti duri, anche con lievitazione, che difficilmente potremo fare a mano con il frullatore o con il solo cucchiaio di legno. Per farvi un’idea, in base alla capienza della ciotola, è possibile lavorare impasti per panettoni, pandori, biscotti duri, fino ai composti più leggeri come quelli dei muffin, le crispelle, chiudendo con il montare e amalgamare panne, maionesi o salse.
Si tratta di un elettrodomestico da cucina, ad uso domestico o professionale, che consente di lavorare impasti da liquidi e duri, inserendo all’interno di un contenitore della macchina tutti gli ingredienti, che andranno a essere impastati avviando l’impastatrice. Per lavorare gli impasti si intende che la macchina può anche solo miscelare o amalgamare, ma anche montare, come nel caso di creme e maionesi.
Non forzatamente deve essere utilizzata per impastare il composto di dolci, pane e pizza. Esteticamente un’impastatrice ha un corpo costituito da una ciotola, che viene abbracciata dall’alto da un braccio al quale si attaccano fruste e ganci in relazione alla consistenza dell’impasto: la funzione principale è dunque lavorare dei composti di farina, uova, zucchero, lievito, ‘impastarli‘, facendo lo stesso movimento che avremo fatto con cucchiaio, sbattitore o a mano.
L’impastatrice è dotata di una ciotola e di un corpo che la abbraccia da sopra al quale sono attaccati due ganci; nel caso della planetaria, è collegata una frusta o un gancio, in relazione alla forza necessaria alla macchina per la lavorazione (frusta è più leggera del gancio). Azionando un pulsante:
- nell‘impastatrice, i due ganci ruotano su se stessi in modo veloce per amalgamare e impastare gli ingredienti;
- nella planetaria, frusta o il gancio ruotano intorno alla ciotola raccogliendo tutti gli ingredienti.
Durata della lavorazione, dai 10 ai 20 minuti in base alla consistenza dei composti, da liquidi a semiliquidi. La rotazione della frusta o dei due ganci consente di ottenere un impasto uniforme. Gli accessori toccano tutti i punti della ciotola perché scelti in relazione alla consistenza del composto:
- a foglia, composti corposi e spumosi, semiliquidi
- a filo composti leggeri e liquidi;
- a gancio, composti duri
Anche se oggigiorno i due termini vengono scambiati, impastatrice e planetaria non sono esattamente la stessa cosa, anche se permettono di effettuare entrambe le operazioni di impastare, amalgamare e montare composti di consistenza liquida, semiliquida e spumosa, duri seppur con accessori differenti, con capienze variabili del contenitore in dotazione e sopratutto con potenze differenti, fattore che indica la forza che la macchina ha per effettuare l’impasto, sopratutto in quelli duro e con lievito.
La planetaria prende il nome dal moto rotatorio di fruste e ganci durante le lavorazioni, proprio come quello dei pianeti intorno al sole. Proprio il movimento delle fruste è la differenza fondamentale tra impastatrice e planetaria: in quest’ultima il gancio si muove all’interno della ciotola secondo un moto ellittico, e non ruota su stesso come nell’impastatrice dotata tra l’altro di due ganci.
La planetaria è uno strumento a uso domestico, ma utile anche nelle piccole panetterie e pasticcerie, permettendo in base alla capienza della ciotola di ridurre la tempistica di produzione dei prodotti e la fatica sopratutto. Gli accessori utilizzati nella planetaria sono:
- frusta, utile per l’impasto di composti liquidi e semiliquidi come torte, ciambelle, muffin, anche altre tipologie di cibi salati, non forzatamente devono essere dolci;
- pala di miscelazione, serve per amalgamare composti spumosi, sia liquidi che semiliquidi, anche solo per mescolare i composti che non necessitano di una lunga lavorazione
- gancio, è indispensabile per l’impasto dei composti duri e con lievito, e solitamente è l’accessorio più importante da valutare, in quanto solitamente è l’unico composto per cui davvero si necessita di una planetaria. Questi impasti difficilmente possono essere effettuati a mano o con il cucchiaio, se non con lavorazioni faticose, lunghe e laboriose.
Il lavoro di una planetaria, per composti di 1-2 Kg, sono di circa 10-20 minuti in relazione alla consistenza dell’impasto, ma non tutte le macchine permettono di avviare e terminare la lavorazione senza interruzione. Questa opzione è da valutare in fase di acquisto, dipende dalla potenza e dal wattaggio, che molto spesso sono in concomitanza.
L‘impastatrice dispone delle stesse funzionalità di una planetaria ma con delle differenze negli accessori per la lavorazione, nella potenza, e nel suo uso. Molto più frequentemente, l’impastatrice rispetto alla planetaria è utilizzata in campo professionale per la maggiore capienza della ciotola e della potenza del motore. Questa tipologia di macchina è disposta per impastare, amalgamare, mescolare composti duri e che hanno bisogno di fasi di riposo, di lievitazione e di fermentazione come pasta, pizza, panettoni e pandori, colombe, biscotti duri, il pane.
La principale differenza tra impastatrici e planetaria è che le impastatrici sono spesso dotate di due ganci, che possono essere sostituiti con le fruste per mondare, mescolare, montare e mantecare impasti più morbidi (ugualmente frusta A e K) per ottenere dei composti uniformi e omogenei anche con quantità di ingredienti che vanno dai 5 ai 7 kg, macchine per la produzione artigianale e industriale. Le fruste si muovono con un movimento rotatorio molto veloce e su se stesse per consentire ai vari ingredienti di essere ben amalgamati (nella planetaria il gancio si muove all’interno della ciotola in modo ellittico). Si suddividono in:
- impastatrice a spirale, ideale per la preparazione di alimenti come la pasta perché permette durante l’impasto una buona ossigenazione e lo sviluppo del glutine
- impastatrice a forcella, è la soluzione ideale per la preparazione di composti duri e che necessitano di una maggiore fermentazione
- impastatrice a bracci tuffanti, simula il movimento delle braccia, e costituisce la soluzione ideale per qualsiasi tipologia di impasti duri.
I prezzi di un’impastatrice sono maggiormente elevati rispetto a una planetaria, in considerazione delle funzioni e delle maggiori quantità che è possibile lavorare; è di gran lunga più frequente che vengano acquistate per uso industriale in piccole panetterie o pasticcerie, oscillando su una spesa minima di 55o euro e fino a un massimo di 2.000 euro per una capienza di 5 lt.
Per comprendere meglio, osserva anche la tabella qui di seguito riportata sulle differenze tra impastatrice e planetaria:
CARATTERISTICHE | IMPASTATRICE | PLANETARIA |
---|---|---|
FUNZIONI | – impastare composti duri – composti con lievitazione – con fermentazione – con fasi di riposo | – impastare – amalgamare – montare |
USO | – professionale | – domestico |
CAPIENZA | – dai 5-7 lt | – fino ai 5 lt |
FRUSTE | – due ganci – frusta filo – frusta foglia – a spirale – a bracci – a forcella | – frusta a filo – frusta a foglia – 1 gancio |
MOVIMENTO IMPASTO | – i due ganci si muovono all’interno della ciotola su se stessi | – frusta e ganci si muovono con movimento ellittico |
PREZZO | Da 550 alle 2.000 euro | — Da 150-180 euro – da 300 a 500 euro |
Prende il nome dalla forma della sua frusta e dal suo movimento. L’impastatrice a spirale appartiene alla tipologia a uso professionale, spesso utilizzata nei panifici e nelle pasticcerie industriali o artigianali. la capienza della ciotola parte da un minimo di 5-7 lt. Durante le fasi di impasto, la frusta a forma di spirale ruota sul proprio asse in modo da facilitare la lavorazione inglobando l’aria necessaria a rendere più omogeneo e morbido il composto finale. Inoltre il movimento di rotazione su se stessa caratteristico dell’impastatrice a spirale produce un’azione di stiramento ed allungamento della maglia glutinica dell’impasto, provocando una sorta di riscaldamento degli ingredienti che ne aumenta le proprietà di elasticità e riuscita del prodotto finale.
La possono usare tutti, anche se è un elettrodomestico quanto facile tanto difficile da utilizzare. È necessario preventivamente leggere le istruzioni, ma una volta compreso il meccanismo da adottare per utilizzare in sicurezza la vostra macchina, non è difficile. Il corpo della macchina abbraccia da sopra con gli agganci di fruste e ganci la ciotola in cui saranno inseriti gli ingredienti già dosati.
Il quantitativo del composto deve essere appropriato a quello richiesto dalla macchina, verificando la capienza minima e la capienza massima, evitando malfunzionamenti dell’impastatrice o il blocco motore. Se l’impastatrice è dotata di coperchio para-spruzzi, chiudete questo e avviate la macchina. In base alla consistenza del composto – liquido. semiliquido o duro, l’impastatrice lavorerà dai 10 ai 20 minuti circa. In base alla potenza del motore sarà possibile far lavorare la macchina in modo consecutivo o spegnerla per poi riavviarla a seguito di un periodo di riposo. L’impastatrice lavora da sé.
È importante sottolineare che esistono differenti tipologie di impastatrice o planetaria adeguati all’uso che si deve fare o al quantitativo di prodotto che si necessita di produrre. Per questo motivo sul mercato esistono le planetarie a uso domestico e impastatrici o planetarie professionali, che si differenziano per la capienza della ciotola e per la forza del motore, ovvero la potenza che l’impastatrice può supportare negli impasti duri.
L’impastatrice o la planetaria – in relazione anche alle differenze indicate tra le due macchine – è la soluzione ideale per ridurre la tempistica di preparazione di alimenti che potrebbero essere fatti anche in casa, seppur in minori quantità, ma sopratutto, ottimizzando le funzionalità di questo elettrodomestico, preparare prodotti che non avremo mai pensato di fare in casa e che solitamente acquistiamo in panetteria o pasticceria come pane, pasta fresca all’uovo, torte laboriose e di quantità di 1-2Kg, biscotti duri, ma anche creme e panna, gelati, salsa e maionesi. È importante però conoscere la ricetta e il procedimento di inserimento degli ingredienti nella macchina, in quanto non in tutte le preparazioni devono essere mescolati insieme, e azionare il pulsante di avvio, disponendo la macchina su un piano stabile e attendere il termine della lavorazione.
Permette di ottenere degli impasti uniformi e omogenei in meno tempo rispetto a quello che ci vorrebbe per mescolare con il cucchiaio, poi con il frullatore e poi impastare a mano, sopratutto se si tratta di grandi quantità e di aggiungere ingredienti di consistenza differente. Eviterete anche di avere un composto appiccicoso tra le mani durante la prima fase di lavorazione. La rotazione planetaria della frusta o del gancio impastatore consente infatti negli impasti con lievito, ma anche negli impasti semiliquidi, di incorporare molta aria all’interno del composto raccogliendo tutti gli ingredienti anche dal fondo della ciotola, realizzando dei prodotti finali morbidi e uniformi, pensate per esempio a pane e pizza.
Lo stesso procedimento vale per l’impastatrice che utilizza due ganci che ruotano su stessi all’interno del contenitore, amalgamando in modo rapido tutti gli ingredienti e facendo forza sulla massa del composto: ideale per inglobare aria nella perfetta realizzazione di impasti che necessitano di fermentazione e lievitazione, ma anche per esempio nella realizzazione della pasta fresca, consentendo di farne fuoriuscire il glutine. Sarebbe davvero difficile ottenere lo stesso impasto lavorando a mano quantità da 1-2kg o come nel caso dell’impastatrice da 5-7 kg.
Sicuramente gli impasti duri, come quelli per il pane, pizza, ma anche panettoni, sono i prodotti per cui si aspira maggiormente all’acquisto di un’impastatrice o di una planetaria, in quanto, volendo, i composti liquidi e semi-liquidi, anche se con un po’ di fatica, possono essere realizzati anche a casa. Pensate dunque, alle torte e a qualsiasi impasto per dolci, ma anche a salse, maionesi, panna e crema o alla pasta fatta in casa.
Sì, ma solo in alcuni modelli specifici di impastatrice. Alcune impastatrici, di costi che vanno oltre le 800 euro in poi, permettono di riscaldare il contenitore all’interno del quale si sta svolgendo la lavorazione. Questa tipologia di impastatrice è dotata di una resistenza interna che permette di cuocere il composto direttamente nella ciotola senza doverlo estrarre e metterlo nel forno con la possibilità in un’unica soluzione di preparare creme, risotti, dolci come panna cotta o crema catalana e mousse, primi piatti come la polenta direttamente nel contenitore di lavorazione. Sarà necessario solo impostare la temperatura nel termostato digitale, ideale anche per prodotti che necessitano della pastorizzazione delle uova come per esempio il tiramisù o altre creme come lo zabaione.
Naturalmente si tratta di macchine più sofisticate che si avvicinano più a un robot da cucina che a un solo modello di impastatrice. Questi infatti consentono di preparare anche differenti piatti, dal riso alle polpette per intenderci, ma hanno costi che si aggirano intorno alle 850-900 euro per i modelli base.
Lavorare tutti gli impasti, da molli e spumosi a quelli duri, ma sicuramente la lavorazione più accattivante che la planetaria può fare per voi è quella di impastare composti pesanti e in quantità maggiori rispetto a quelli che si potrebbero fare in casa. Quelli di pane e pizza, e ancora panettone e pandoro, ma aggiungiamo anche la colomba, fino ad arrivare ai biscotti duri, sono sicuramente impasti lunghi e laboriosi che difficilmente sarà possibile effettuare in casa con un cucchiaio di legno o con uno sbattitore senza un gran dispendio di tempo o di energia. Naturalmente per questa tipologia di prodotti, che necessitano anche di una fase di lievitazione, è importante considerare il raddoppio del peso e della massa all’interno della ciotola, per questo motivo è importante valutare motore e capienza prima di acquistare il vostro modello di macchina se già avete interesse nell’utilizzo per la preparazione di questi prodotti.
Con la planetaria è anche possibile però impastare, amalgamare, mescolare, montare anche composti facilmente realizzabili in casa con un semplice mestolo, ma che inserendo tutti gli ingredienti nell’impastatrice planetaria potrete fare in minor tempo e ottimizzare quei momenti per fare altre faccende domestiche e preparazioni. In realtà i composti liquidi e semi-liquidi hanno una lavorazione al massimo di 20 minuti, come gli impasti di uova, farina e zucchero per le varie tipologie di torte, ma anche dei soffici muffin, delle crespelle, e ancora andando nel salato la lavorazione di maionesi e salse; montare panna, crema e altri composti salati sono altre delle funzionalità presenti tra i composti leggeri e spumosi, ma la planetaria può essere utilizzata anche solo per mescolare composti di grandi quantità: se la ciotola è capiente, è molto più semplice disporre tutti gli ingredienti all’interno e non faticare con posate e cucchiaioni. Più nel dettaglio, tra le altre idee e prodotti che possono essere preparati con la planetaria:
- pane, di ogni tipo, potrete scegliere voi la farina o anche se desiderate poi farcirlo
- pizza
- pasta fresca, in alcune planetaria è disponibile il pasta maker, un accessorio che consente di definire anche la forma della pasta che desiderate creare dagli spaghetti alla pasta corta come penne o trofie, in base alla vostra fantasia
- torte, partendo anche da un semplice impasto di farina, uova e zucchero
- pasta frolla o pasta brisé, ma anche altre tipologie di pasta a sfoglia da farcire
- purè di patate, schiaccia le patate direttamente nella ciotola senza il bisogno di doverlo fare voi, naturalmente dopo averle sbollentate
- besciamella, composti leggeri
- crema, in tutte le varianti
- salse e maionesi che necessitano di essere montate
- panna, con una lavorazione di 10 minuti
- glasse e meringhe, sempre con una lavorazione di 5-10 minuti
Con una planetaria, anche se è molto semplice effettuare qualsiasi tipo di composto, è possibile lavorare gli impasti che necessitano di una lunga e laboriosa lavorazione per la pesantezza del composto. È però importante scegliere l’impastatrice adatta alle lavorazioni che si desiderano fare e alla quantità – rispettandola sempre – oltre alla potenza del motore e alla capienza della ciotola. È infatti sconsigliato acquistare dei modelli creati con materiali di fabbricazione morbidi e di costi inferiori alle 100 euro, ma scegliere macchine in acciaio inox stabili e sicure che consentono di ottimizzare le funzionalità del prodotto ‘ovvero tutto quello che la macchina può fare trovandosi in condizioni ottimali’.
Se volete cimentarvi nella preparazione di tutti gli impasti, anche quelli che a casa è difficile fare, sì. Non ci si pensa mai, ma chi si avvicina per la prima volta a una planetaria o a una impastatrice, la prima cosa a cui pensa è ‘vorrei fare il pane‘. In realtà questo ragionamento è errato, in quanto se si desidera fare il pane in casa, la soluzione migliore è quella di acquistare una macchina per fare il pane. Con una planetaria il campo è di molto più ampio, motivo per cui è possibile non solo impastare ma anche lavorare altri composti facilitando ogni lavorazione, riducendone i tempi, permettendovi di aumentare le quantità e di sporcare meno strumenti, che in cucina fa sempre comodo lavare meno piatti e posate possibili, peggio ancora se ciotole o grandi contenitori. Motivo per cui, i vantaggi e dunque la convenienza di acquistare una planetaria sono a nostro avviso:
- riduzione della fatica nella preparazione di impasti lunghi e faticosi
- non si deve usare lo sbattitore o il cucchiaio per amalgamare o montare i composti
- possibilità di fare dei prodotti in casa che altrimenti è possibile acquistare solo dal panettiere o pasticciere
- impastare, amalgamare composti che altrimenti sarebbe stato difficile preparare con cucchiaio, mestolo, sbattitore o anche a mano, come nel caso della maionese
- ridurre la tempistica di preparazione da 10 minuti per i composti leggeri a 20 minuti per quelli più duri (certo i tempi sono legati alla quantità del prodotto e dalle fasi di lievitazione
- la macchina lavora in autonomia, potete occuparvi di altre preparazioni come per esempio le decorazioni o le farciture, o altre faccende
- riduzione degli accessori da utilizzare, un’unica ciotola da lavare, alcune possono essere messe anche in lavastoviglie.
Un’impastatrice o planetaria per funzionare nel pieno delle sue potenzialità, e con ciò si intende che deve essere capace di impastare, amalgamare, mescolare, montare, con almeno tre tipologie di frusta (a filo, a foglio, e gancio) composti liquidi, semiliquidi e duri senza difficoltà, realizzata in acciaio inox che dura nel tempo e che permette la stabilità degli accessori durante le lavorazioni, non può costare meno di 150-180 euro, anche se in commercio, tra le migliori marche, con queste caratteristiche non sono vendute ad un prezzo inferiore delle 300-450 euro.
Una buona impastatrice non può avere costi inferiori a queste somme, in quanto meccanismi, ghiere, ingranaggi, le fruste che lavorano direttamente gli ingredienti, il motore e la potenza, ovvero la forza che i bracci mettono nella lavorazione e i materiali di fabbricazione hanno dei costi per poter funzionare in sicurezza e durare nel tempo.
Si tratta di un impasto duro di farina, lievito e sale, per questo motivo è importante che la ciotola sia di capienza di almeno 1-2 kg, e il gancio sia stabile, meglio se in acciaio inox, come il contenitore in cui andrà ad essere lavorato il composto. Se si desidera impastare in priorità pane e pizza, è importante che il wattaggio sia di 900-1.000 W, il gancio lavorerà molto meglio, sopratutto se si sceglie un motore a presa diretta (disposto nella parte alta della macchina che non trasmette la forza al braccio impastatore causandone a lungo tempo l’usura, come nel motore a presa indiretta). Considerate la funzione di riposo, e che la macchina sia in grado di lavorare per almeno 20 minuti consecutivi: vi sono infatti modelli che non consentono un’azione superiore a questa durata e devono essere fermate per poi riprendere la lavorazione proprio per non far lavorare sotto-sforzo il motore.
Una volta scelta la tipologia adatta per la produzione del vostro pane, non dovete far altro che inserire la farina (integrale, 0, 00 o quella che desiderate), il lievito e l’acqua (dosandoli in base alla ricetta che avete in mente di provare) nella vostra impastatrice planetaria, azionarla, e attendere il tempo di impasto, solitamente 20 minuti per un chiletto di pane. Considerate anche i tempi di lievitazione e che durante questi l’impasto raddoppierà nel contenitore, per questo si consiglia sempre di acquistare una ciotola con capienza di almeno 1-1,5 Kg. Osservate qui di seguito anche la tabella riepilogativa:
PLANETARIA PANE | CARATTERISTICHE | PREZZI |
---|---|---|
. 1-2 KG DI PANE | – 900-1000 W – 3-7 velocità – presa diretta – acciaio inox – lavoro oltre 20 min. | – 150-180 euro – 250 a 450 euro |
1,50-2 KG DI PANE | – 1100 a 1200 W – presa diretta – acciaio inox – funzione riposo – tempo oltre 20 minuti – 7-10 velocità | Da 250 a 500 euro |
In base ai prodotti che desiderate lavorare, perché di molto dipende la potenza, la capienza della ciotola e sopratutto il prezzo. In commercio è possibile avere una planetaria anche a 60-70 euro, ma sarà possibile preparare solo salse, maionesi e piccoli impasti, per evitare malfunzionamenti nel motore. Se invece, avete idee differenti, per non sbagliare, e ritrovarsi con una macchina che non ha la forza per lavorare tutti i composti, o che entra in blocco, è importante considerare:
- potenza 900-1000 W, il motore ha la forza sufficiente anche per impastare composti duri come pane e pizza
- capienza ciotola, almeno 1 kg, ma meglio 1-2 kg, per poter eventualmente anche aumentare le quantità
- tre fruste, una per ogni consistenza di composto, filo per i leggeri, foglia, per medi, e gancio per gli impasti duri
- gli accessori devono essere stabili, in acciaio inox, per resistere all’impatto delle lavorazione di ingredienti secchi
- ciotola e accessori, meglio in acciaio inossidabile, senza smalto che potrebbe finire nell’impasto con il tempo
- il peso, max 5 kg, e la forma, se non avete abbastanza spazio in cucina
- costo non inferiore alle 150-180 euro
È sicuramente maggiormente conveniente scegliere una macchina capace di lavorare tutte le tipologie di impasti, sopratutto quelli duri, che sono quelli per cui in realtà di acquista un’impastatrice, gli altri è possibile anche farli a mano, con più fatica, ma è possibile. Si valuti dunque di scegliere modelli di planetaria con capacità di lavorazioni di un minimo di 500-600 gr a un massimo 2 kg circa. Il contenitore è sicuramente più grande, anche se è sempre importante considerare lo spazio che si ha in cucina per poter azionare la macchina su un piano stabile e che non vibri. I costi oscillano anche in questo caso da 250 alle 450 euro, con un motore a presa diretta, che resiste maggiormente all’usura e incarna l’ultima tecnologia sul mercato, e una potenza di 1100-1200 W.
Nella scelta di una planetaria ottimale è importante anche verificare nella scheda tecnica se vi è una quantità massima e minima di ingredienti da inserire nella ciotola per effettuare l’impasto senza che fruste e gancio lavorino correttamente e non sotto-sforzo.
L’obiettivo è quello di acquistare una macchina che consenta di lavorare qualsiasi impasto, motivo per cui:
- la potenza in watt deve essere compresa tra i 500 (modelli a presa diretta) e i 1200, meglio ancora le tipologie con 900-1100 W.
- motore a presa diretta, che non trasmette vibrazioni al braccio della macchina
- capienza della ciotola, tutti gli ingredienti devono stare all’interno della ciotola, anche in fase di raddoppio con il lievito.
- coperchio paraschizzi, per non avvicinare le mani nell’inserimento degli ingredienti durante la lavorazione
Un’impastatrice media ha misura standard di 4-5 lt, per 1-2 kg di pane o pizza. Meglio in acciaio inox o in alluminio pressofuso, così come fruste e ganci, non smaltati per evitare che finiscano dentro i composti – con l’usura.
- Peso massimo 5 kg, se non avete spazio non acquistate modelli molto grandi, perché poi sarà un problema trovare un piano stabile per la lavorazione
- velocità, dalle 3-6, lenta, media e veloce, per soddisfare ogni esigenza di durezza dei composti (un impasto secco si inizia lentamente, come uno liquido per evitare di bloccare il motore, o viceversa di schizzare ovunque.
- frusta a gancio per gli impasti con consistenza dura
- frusta a foglia, impasti medi e con lievito
- frusta a filo, per la preparazione di impasti leggeri
- frusta gommata, per amalgamare composti delicati, come gli albumi d’uovo montati nell’impasto di una torta.
I quattro accessori devono essere contenuti nella confezione perché indispensabili per avere una buona impastatrice che oscilla tra costi di 150-180 euro, e i modelli ottimali tra le 250-300 e 450 euro.
In commercio esistono impastatrici planetarie con ciotola con capienza di ingredienti che vanno dai 500 grammi a 1-2 Kg. Se desiderate avere una macchina che vi permetta anche di scegliere con libertà la quantità di prodotto da produrre, la capienza ideale è quella che consente di lavorare da 1-2 Kg di pane o di composto duro (lo stesso criterio è valido infatti per la lavorazione di biscotti, torte, o la pizza, impasti lievitanti e che raddoppiano nella loro massa).
Tanto per intenderci, se siete una famiglia di 5 persone, una ciotola da 500 gr non è sufficiente, ma sarà necessaria da 1,5 o 2 kg; al contrario, se siete una coppia o single, potreste optare per la capienza di mezzo kg, ma se poi avete la necessità di produrre maggiori quantità, dovrete effettuare la lavorazione in due volte.
Come un ordinario elettrodomestico da cucina che resta in lavorazione dai 10 ai 20 minuti. È vero che il wattaggio influenza di molto il consumo energetico dell’impastatrice planetaria, ma è anche vero che è fondamentale per la buona riuscita in sicurezza delle lavorazioni, sopratutto nei composti più lunghi e con ingredienti secchi. Una potenza da 500-700 watt per esempio, che corrispondono a un maggiore risparmio energetico e dunque particolarmente interessante e accattivante come proposta, riduce il funzionamento della macchina durante l’impasto, facendola lavorare sotto carico. A lungo tempo questo processo potrebbe portare a malfunzionamento o alla rottura stessa dell’impastatrice. La potenza e il wattaggio è infatti la forza dei bracci per effettuare la lavorazione, se questi sono rallentati, la macchina non lavora facilmente ma sforza i suoi potenziali.
Si tratta di affidarsi ai leader nel settore, che in ambito di fabbricazione di impastatrici e planetarie puntano su macchine facili da usare ma in grado di soddisfare più esigenze, lavorando su potenza e nell’utilizzo di materiali resistenti che durano nel tempo: parliamo di Kenwood in assoluto, ma anche Bosch e Klarstein.
Se si desidera avere una macchina versatile per poter scegliere di volta in volta le quantità da preparare di composti duri (per i liquidi non vi sono particolari problemi), diremo da 1-2 kg, con potenza 900-1000 W.
Il tempo di lavorazione è legato alla consistenza dell’impasto:
- da 5-10 minuti per composti liquidi
- 10-15 minuti per composti semiliquidi
- fino a 20 minuti per impasti duri.
Da considerare anche i tempi di riposo e la necessità di far riposare la macchina se le lavorazioni sono molto lunghe. È infatti necessario verificare ‘quanto tempo l’impastatrice può lavorare in modo consecutivo‘.
Potremo rispondere sicuramente quella dotata di una potenza espressa in watt che consenta di impastare/lavorare qualsiasi tipo di impasto, senza pausa nella lavorazione e fino a 20 minuti consecutivi, grazie alla resistenza del gancio e delle fruste. In questo caso corpo e accessori in acciaio inossidabile o alluminio pressofuso fanno la differenza. L’ideale è scegliere una potenza che si attesta sui 900-1000 W. Meglio ancora se la potenza supera i 1000-1100 W attestandosi sui 1.200 W per un costo dalle 250 alle 450 euro.
Ciotola da 1,5-2 kg con coperchio paraschizzi, 4 tipologie di frusta, a filo, a foglia, gommata e gancio che devono essere contenute nella confezione, anche se è possibile che alcuni modelli – sopratutto delle case leader nel settore della produzione di impastatrici – offrano anche alcuni accessori da acquistare a parte per inserirli nella macchina, come per esempio la gelatiera. In ogni caso, poche caratteristiche, ma seguendo queste, è possibile acquistare la migliore impastatrice sul mercato, in quanto consente di produrre ogni lavorazione in sicurezza e con risultati ottimali. Osservate anche la tabella riepilogativa qui di seguito:
MIGLIORE IMPASTATRICE | CARATTERISTICHE |
---|---|
COSA POSSO FARE | – pane e pizza – torte e dolci – salse e maionese – panna – glasse |
CAPIENZA CIOTOLA | – 4,50-5 lt – 1-2 kg di farina |
MOTORE | – presa diretta – 20 minuti consecutivi |
POTENZA | – 900-1000 W – 1100-1200 W ottimale |
MATERIALI | – acciaio inox – alluminio pressofuso – nessuno smalto in gancio e fruste |
PESO | – 5-6 Kg – Max 7 Kg |
ACCESSORI in dotazione | -frusta a filo – frusta a foglia – frusta gommata – gancio |
PREZZO | – Da 150-180 euro – da 250 a 450 euro |
Dipende molto dal numero dei componenti, ma anche se si è da soli o in coppia, è anche importante lasciarsi un po’ di margine per realizzare pane e pizza anche per gli ospiti, ma anche torte e dolci per feste e compleanni. Dunque per la casa, l’impastatrice più adatta è quella con capienza è di 4,50-5 lt di farina impastabili, ma sarà anche possibile lavorare quantità inferiori. La potenza richiesta è di 900-1000 W, almeno con costi medi di 180 euro, o anche se ne avete la possibilità, scegliere modelli con 1100-1.200 W che lavorano meglio, con prezzi che oscillano dai 250 alle 450 euro.
Se state acquistando per casa, e siete un nucleo famigliare numeroso, verificate anche quanto impasto è possibile lavorare, indicato nella scheda tecnica del prodotto in cui sono presenti per esempio quante uova possono essere ospitate e quanta farina, ma anche altre tipologie di ingredienti con composti che prevedono l’inserimento del lievito che fa raddoppiare il prodotto rischiare di trasbordare dalla ciotola.
Si tratta di un composto duro, motivo per cui l’impastatrice ideale per la pizza deve impastare mediamente 1,200-2 kg di farina, dato importante per la scelta della capienza della ciotola. Naturalmente sarà possibile preparare anche composti più leggeri, ma se in priorità acquistate questa tipologia di macchina per lavorare l’impasto della pizza, scegliete il gancio in acciaio inox o alluminio pressofuso, e una potenza non inferiore ai 900-1000 W, per avere un buon prodotto.
Sconsigliata la plastica, materiale non resistente nel tempo, e nemmeno il vetro, che più fragile e maggiormente soggetto alle oscillazioni e ai tremolii di lavorazioni così lunghe come quelle di prodotti lievitanti. I costi si aggirano intorno alle 250-450 euro per una macchina con motore a presa diretta e con velocità dalle 3 alle 6, per lavorazioni lente, medie e veloci. Negli impasti lunghi infatti si parte da una velocità bassa per aumentarla gradualmente e permettere all’impastatrice di lavorare con meno fatica nella prima fase in cui gli ingredienti sono secchi e senza idratazione.
La valutazione delle velocità nel caso in cui si voglia preparare pizza e pane è molto importante – ma in ogni caso anche nelle lavorazioni di composti liquidi per evitare schizzi. Sono infatti utili per ridurre l’affaticamento del motore, ma fanno anche la differenza di prezzo, anche di 50-60 euro, anche se si sconsiglia un modello con 20 velocità, risulterebbero inutile per un uso domestico. Da 3 a 7 o al massimo 10, potrebbe essere una macchina ottimale per pizza e pane, ma anche per composti più duri come panettoni e colombe, uno dei motivi per cui molti amanti della cucina si avvicinano sempre più all’idea dell’acquisto di una planetaria, ma anche di un’impastatrice più professionale. Qui di seguito anche una breve tabella riassuntiva per comprendere meglio come scegliere una planetaria per fare la pizza ottimale e con costi medi:
PLANETARIA PIZZA | CARATTERISTICHE | PREZZI |
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– 1-2 kg di impasto – lavoro 10-20 minuti | – 900-1000 W – 3-7 velocità – presa diretta – acciaio inox | – Da 180 euro – 250 a 450 euro – 550 euro |
– 1,50-2 di impasto – lavoro oltre 20 minuti | – 1100 a 1200 W – presa diretta – acciaio inox – funzione riposo – 7-10 velocità | Da 250 a 500 euro |